Spuntano gli audio dell’interrogatorio del boss mafioso diffusi per la prima volta: Messina Denaro negava le accuse.
A quattro mesi dalla sua morte, continuano a spuntare nuovi dettagli su Matteo Messina Denaro, il capo di Cosa Nostra che per anni è riuscito a nascondersi da occhi indiscreti. Vengono diffusi gli audio di uno degli interrogatori a cui il boss mafioso è stato sottoposto in carcere, dove nega di aver avuto a che fare con l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo.
Messina Denaro si dissocia dai crimini
Nelle registrazioni mandate in onda in esclusiva dalla trasmissione “Quarto Grado”, Messina Denaro afferma: “Non faccio parte di nessuna associazione, quello che so di Cosa Nostra lo so tramite i giornali“. Parlando con sicurezza e fierezza, il boss si distacca quindi dai reati criminali per cui viene accusato.
Sulla sua latitanza, il boss mafioso ha rivelato di essersi trasferito all’estero, senza specificare dove, e di essere tornato di tanto in tanto per far visita ai familiari. “In questi anni, mi sono dedicato soltanto a non farmi prendere e a proteggere la mia libertà, perché era un mio diritto restare libero”, ha affermato.
“Non ho ucciso Di Matteo”
L’ex latitante negli audio nega categoricamente sia di aver mai trafficato droga: diceva infatti di essere “già ricco di mio, non avevo bisogno di fare queste porcherie“. Ma tra le rivelazioni dei crimini a lui contestati è soprattutto quella sull’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido, che lascia sbigottiti.
Il bambino (il cui corpo non venne mai ritrovato per il modo in cui venne fatto sparire), venne ucciso negli anni Novanta nel tentativo di evitare che il padre, collaboratore di giustizia, parlasse con gli investigatori. A questo proposito, Messina Denaro ha dichiarato: “Io c’entravo semmai nel sequestro, non nell’omicidio. Lo volevo chiarire, per un fatto di coscienza”.